Non profit

Legge Biagi. Le novità normative per l’estate. Addio lavoretti, sotto l’ombrellone arriva il contra

i periodi di lavoro che gli studenti svolgono da giugno a settembre, prima spesso in nero, oggi si possono regolarizzare. in aziende, strutture turistiche o call center. con tutte le tutele di Car

di Carmen Morrone

Frequentano l?università o scuole professionali, a giugno smettono libri e quaderni e indossano i panni del lavoratore. Più fortunati degli studenti-lavoratori, hanno potuto scegliere di fare un?esperienza di lavoro, spesso la prima, durante i mesi estivi. Sino a ieri c?erano l?apprendistato, il tirocinio e poi il part time verticale, vale a dire la possibilità di lavorare solo per alcuni giorni. Un fenomeno che è aumentato in questi anni e non è passato inosservato ai legislatori della legge Biagi. Nell?indicare nuovi contratti o nel ridisegnarne di vecchi, infatti, si è fatto avanti in maniera espressa il lavoro estivo.
È il caso del tirocinio d?orientamento, contratto con cui un ragazzo, iscritto a un ciclo di studi all?università o in un istituto scolastico inferiore, è accolto in azienda durante le vacanze estive con fini di orientamento e di addestramento pratico. Il periodo massimo è fissato in tre mesi, per i quali è previsto un compenso (non obbligatorio) che può arrivare anche a 600 euro al mese. Il tirocinio d?orientamento è partito il 24 ottobre scorso, e i ragazzi interessati a vivere questa esperienza possono rivolgersi ai Centri per l?impiego (ex uffici di collocamento) oppure agli sportelli Informagiovani gestiti dai Comuni.
Un?altra possibilità si chiama job on call, ovvero il contratto concluso per svolgere prestazioni a carattere discontinuo su chiamata del datore di lavoro. Nella tipologia weekend e ferie estive è già operativo, rivolto ai giovani non ancora occupati con meno di 25 anni. Per accedere a questa possibilità conviene navigare nel sito internet delle varie aziende.

Questioni di diritto dovere
Per trovare un posto di lavoro nei mesi estivi ci si può rivolgere alle agenzie di lavoro interinale; qui si lascia un curriculum e si sostiene un primo colloquio, poi si è chiamati dall?agenzia quando c?è un?offerta di lavoro adatta al proprio profilo. Questo servizio è completamente gratuito per l?aspirante lavoratore.
Nelle città turistiche non è difficile trovare incarichi come camerieri o animatori turistici, ma anche per chi resta in città si cercano collaboratori a progetto per inventari, marketing telefonico, nelle industrie alimentari. La legge Biagi, rispetto al vecchio contratto interinale, che ora si chiama ?somministrazione?, ha introdotto l?obbligo dell?indennità nel caso di rapporti a tempo indeterminato per il periodo senza missioni, che però non è ancora operativo.
Ma i lavori estivi garantiscono tutele e diritti? Livia Ricciardi, esperta di lavoro della Cisl, li saluta con favore: «Questi contratti si prestano a far emergere attività oggi svolte in nero, compresi i tradizionali ?lavoretti estivi? dei giovani, assicurando tutele comparabili o identiche a quelle dei lavori a tempo indeterminato. Per evitare abusi, l?utilizzo di questi contratti deve avvenire sotto il controllo della contrattazione collettiva e dobbiamo assicurarci che il diritto-dovere scolastico e formativo sia effettivo per consentire ai ragazzi di giungere a 18 anni con un diploma o una qualifica».

Arriva la Borsalavoro
Altra novità della legge Biagi è la Borsalavoro, una rete telematica in cui s?incontrano offerta e domanda. Quella della Lombardia, gratuita, ha aperto da qualche mese e conta già 14.500 candidati e 650 aziende.
«Compilando un curriculum online si mette in rete il proprio profilo che sarà letto da tutte le aziende che accedono a Borsalavoro», spiega Alessandro Meinardi, responsabile del servizio lombardo. «Si decuplicano le occasioni che prima erano legate alla capacità e costanza di leggere annunci e recarsi nei Centri per l?impiego. C?è poi il settore dedicato alle offerte di lavoro nell?Ue (progetto Eures) e quelle riservate ai disabili nella sezione DIsabili e Lavoro Lombardia».

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